venerdì 8 giugno 2012

Considerazioni al margine del premio "Corinna Angelucci"

Tre storie fiorentine e altre storie
(ViaIndustriae Edizioni, Foligno)
Ora che la tensione per la presentazione di un nuovo libro è passata, la riflessione su quei momenti si fa più pacata e tutto assume un significato diverso. Ci si rende conto di cosa significhi aver vinto la prima edizione non di un premio letterario qualsiasi ma del “Corinna Angelucci”, un omaggio, prima ancora che ad una poetessa scomparsa giovanissima, ad una donna dalle idee e dalla forza inesauribili che è diventata punto di riferimento culturale insostituibile in una parte di quella fantastica terra d’Umbria dove anche dal silenzio più profondo può scaturire il fragore di un indescrivibile coinvolgimento emotivo.

Tre storie fiorentine e altre storie”, raccolta nata nel ristretto giro di appena due mesi a ridosso -coincidenza casuale e fortunata - della data di scadenza per la partecipazione al premio, e nella quale sono racchiuse le alchimie fascinose delle esperienze di un viaggiatore più errante dentro le geografie dei propri sentimenti che non in quelle dei luoghi attraversati, traccia il solco - dalle tematiche al formato editoriale - per seminare le idee di un progetto che gli organizzatori - Lucia Genga, sensibile madre di Corinna, in testa a tutti - intendono portare avanti negli anni ed estenderlo ai centri vicini a Trevi.

Le premesse ci sono per ben sperare nella continuità e le ho viste nelle due occasioni - consegna del premio e presentazione del libro - che mi hanno dato la possibilità di confronto con l’affetto, la curiosità e l’interesse dei numerosi convenuti all’iniziativa nella quale anche il comune di Trevi crede, avendo curato l’edizione del volume.

Il successo di un’iniziativa ritengo che si debba vedere dal segno che esso sarà capace di lasciare nelle persone al di là del puro momento emotivo che il ricordo di Corinna evoca.

Con Trevi, con gli amici che qui ho conosciuto grazie a questo premio e con un’opera pittorica conservata nella Pinacoteca della cittadina umbra, ho un conto in sospeso, poeticamente parlando, che spero di saldare prima possibile.


Nessun commento:

Posta un commento